Torneo “Tacchetti a Spillo” e 25 novembre

8 novembre ’09

QUARTO TORNEO TACCHETTI A SPILLO – Calcio a 7 femminile
centro sportivo don bepo vavassori c/o villagio degli sposi
h14 inizio partite
dalle h19 premiazione con aperitivo musicale

durante la giornata cibarie – performance artistiche – mostra fotografica

flyer torneo tacchetti a spillo 4

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.  Una donna su tre nel mondo subisce violenza sessuale, sette stupri su dieci sono opera del partner e l'uccisione da parte degli uomini è la prima causa di morte delle donne anche in Italia, prima di incidenti e malattie. Osservando i dati statistici si nota quanto questo tipo di violenza sia diffusa anche nella nostra città: da gennaio ad oggi 172 donne si sono rivolte al Centro Antiviolenza di Bergamo e le denunce di stupri avvenuti in famiglia sono in forte e costante aumento. Solo nel 2008, tra città a provincia, 6 donne sono state uccise dai loro ex.  L'intreccio tra sesso, mondo della televisione e politica sta ora mostrando il suo lato peggiore, svelando la disparità delle pari opportunità. Che sia velina o ministro l'importante è che la donna sia un “feticcio” controllabile ed utilizzabile per mantenere l'ordine stabilito, tra le mura di casa come nei palazzi del governo, altrimenti diventa una minaccia a cui rispondere con violenza. Il potere maschile da un lato manipola e cerca di sopprimere la vitalità della donna, la sua sessualità, le sue idee, e dall'altro finge di rispondere al problema della violenza approvando le leggi razziste del pacchetto sicurezza e alimentando la paura dello “straniero”.  La violenza nei confronti delle donne non è una triste fatalità di fronte a cui rimanere inermi o a cui dedicare pensieri compassionevoli. E' un dato culturale radicato da secoli nelle culture di tutto il mondo, lo riscontriamo ogni giorno nella vita e nell'immaginario anche del nostro paese. Proprio per questo però si può combattere!

Sessismo e violenza nel web… qualche link “utile”

 da
www.femminismoasud.org

Ebbene si.
Ancora loro. Siamo obbligate a scriverne perchè tante persone amiche si
stanno iscrivendo ad un altro dei loro gruppi civetta su facebook. Il gruppo in questione parla
di violenza contro le donne. Basta abbassare lo sguardo e leggere le
pagine preferite e i link postati per capire che si tratta sempre della
stessa categoria maschilista che denigra le donne, madri, ex mogli,
ragazze stuprate, violentate. Uno dei loro siti preferiti parla di
falsi abusi. La loro passione è sostenere che le donne hanno inventato
tutto. Avrebbero inventato tutto le donne, le ex mogli, le bambine che
denunciano i padri per molestie. Il perchè lo abbiamo detto tante volte
ma se qualcun@ si fosse perso qualche puntata vi aggiorniamo con una
sfilza di link tutti da leggere. 

E’ fondamentale
che osserviate il web per quello che è: un luogo in cui le parole
possono essere usate da chiunque. Non basta leggere "no alla violenza
contro le donne" se non contestualizzate e non capite di che si sta
parlando. Non basta leggere "femminismo" perchè esistono vari siti e
spazi fasulli gestiti sempre dalla stessa congregazione che si diverte
a disorientare le persone che frequentano il web.
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In Consiglio comunale per una mozione contro l’omofobia – lunedi 28 settembre 09

Dopo il riuscito presidio del 12 settembre, una nuova mobilitazione per dire no all’omofobia.

Lunedi 28 settembre, alle 17, un presidio fuori dal Comune che poi "assedierà" il Consiglio comunale per chiedere che sia approvata una mozione contro l’omofobia.

Il testo della mozione
Bergamo, 14 settembre 2009
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Ordine del giorno urgente
Oggetto: Recenti eventi di crescente omofobia in tutta Italia
Il Consiglio Comunale di Bergamo
Visti i recenti numerosi atti omofobici accaduti in tutta Italia;
Tenuto conto della risoluzione del Parlamento Europeo sull’omofobia in Europa che:
• richiama gli obblighi internazionali ed europei in materia di diritti umani;
• considera l’omofobia “una paura e una avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità”
basata sul pregiudizio e analoga a razzismo, xenofobia, antisemitismo e sessismo;
• segnala “recenti eventi preoccupanti verificatesi in vari Stati membri” a danno di persone con
orientamento sessuale diverso dalla maggioranza;
• pensa che “occorrono ulteriori azioni a livello della UE e degli Stati membri per sradicare
l’omofobia e promuovere una cultura della libertà, della tolleranza e dell’uguaglianza tra i cittadini e
negli ordinamenti giuridici”;
• sollecita “vivamente gli Stati membri a intensificare la lotta all’omofobia mediante un’azione
pedagogica , ad esempio attraverso campagne contro l’omofobia condotte nelle scuole, le università,
i mezzi di informazione e anche per via amministrativa, giuridica, legislativa.


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Il video di “Donne sull’orlo di una crisi di…” – per le strade di Bergamo, 8 marzo 09

Il video di "Donne sull’orlo di una crisi di…": il 7 e 8 marzo 2009 cinque storie di donne, e del loro lavoro, hanno sfilato per le strade della città di Bergamo. Maria, Rita, Chiara, Svetlana e Emma hanno raccontato a passanti e curiosi le loro vicende fatte di precarietà, diritti da conquistare e sogni da realizzare.

per saperne di più sull’iniziativa dell’8 marzo 09

Sit in contro l’omofobia a Bg – 12 settembre 2009

Dopo le numerose ed eclatanti aggressioni avvenute recentemente contro omosessuali e lesbiche, anche Bergamo si risveglia dal suo sonnecchiare un po’ -come sempre- bigotto…
E sabato 12 settembre scende in piazza: un sit in contro l’omofobia, promosso da Arcilesbica e poi condiviso da tante realtà.
L’appuntamento è in piazza Matteotti, fuori dal Comune, alle 17.

L’appello di Arcilesbica Bg:
Dopo gli ultimi episodi di violenza avvenuti a Roma la capitale ha dato
il via a un’iniziativa spontanea, che pian piano sta coinvolgendo altre
città d’Italia.
E’ un’iniziativa che parte dal basso, dalle
persone, come me e te, senza colori e ideologie politiche. È importante
farsi vedere, aver voglia di scendere in piazza e (di)mostrare a noi
stessi e al resto d’Italia, che noi siamo dalla parte delle Persone.
“Io
sono gay. Io sono lesbica. Io sono uomo. Io sono donna. Io sono mamma.
Io sono figlio. Io sono una sorella. E io un fratello. Io lavoro. Io
parlo inglese. Io sono etero. Io faccio la cameriera. Io sono sposato
da 25 anni. Io farò il cantante. E io il manager per un importante
azienda.”
Non importa quale sia il tuo orientamento politico religioso sessuale, l’importante è unirsi.
Organizziamoci.
Dimostriamo che Bergamo è fuori dallo stereotipo di città Ignorante,
chiusa, bigotta, che ogni volta ci additano. Mostriamo che Bergamo è
una città da Vivere. Mostriamo che Bergamo non ci sta!
Per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutt*: partecipate e diffondete la notizia.
Chiediamo (a chi di dovere) che faccia qualcosa, prenda provvedimenti, e tuteli tutti noi, in quanto persone.

per contatti: 88laura@libero.it 

maggiori info

“Femminicidio”: una cultura che uccide!

Recensione di "Femminicidio", di Barbara Spinelli, ed. Franco Angeli (2008)
a cura di gravid@mente

"Femminicidio": farebbe pensare all’uccisione di una o più donne, e in effetti non si tratta di un’interpretazione sbagliata del termine.
E’ però, secondo Barbara Spinelli, una interpretazione riduttiva e priva di qualsiasi senso politico: "femminicidio", secondo l’autrice, vuole invece indicare qualsiasi forma di violenza che colpisce una donna proprio in quanto donna.
Diventano violenza, così, non solo uccisioni, stupri, botte e minacce ma anche (finalmente!) tutte quelle sottili forme di discriminazione, svilimento e strumentalizzazione delle donne in quanto tali che non vengono praticate soltanto dai singoli uomini ma che vengono alimentate e giustificate anche da quello che generalmente consideriamo "sistema": il potere, innanzitutto, e poi la televisione, i giornali, i luoghi comuni, fino alle chiacchiere al bar (senza voler essere opprimenti ma per cercare di smascherare anche i meccanismi più consolidati e diffusi, apparentemente innocui).

L’accezione di violenza si allarga, dunque, e insieme ad essa si allargano anche le responsabilità che la producono.
Ed ecco la novità di un termine che può rappresentare una potenziale nuova categoria per la lettura (e il capovolgimento) della realtà: una categoria collettiva, delle donne innanzitutto, che riconosce nel radicamento della tradizione patriarcale maschilista le ragioni della violenza e attribuisce alla società intera la necessità di un riconoscimento della differenza: un riconoscimento che dev’essere culturale e politico ma anche giuridico.
Perchè anche le otto donne uccise a Bergamo nel 2008 (per mano degli ex partner) non siano più considerate vittime di "incontri sfortunati" ma protagoniste di una violenza sistemica ben nutrita da politica istituzionale e mezzi di informazione.

vai al blog femminicidio curato da barbara spinelli

La recensione di "Femminicidio" fa parte dei materiali che verranno diffusi all’interno della due giorni "Cantieri Sociali 1.0" (vedi post precedente) che si terrà al c.s.a Pacì Paciana di Bergamo venerdi 24 e sabato 25 luglio.

 

gravid@mente alla due giorni dei Cantieri Sociali di Bergamo – 24 e 25 luglio 09

Venerdi 24 e sabato 25 luglio 2009 nascono i Cantieri Sociali a Bergamo: prendono corpo e si intrecciano analisi e proposte sulla crisi economica, sulle vecchie e nuove identità del nostro territorio, sul movimento dell’Onda e sull’antifascismo.
Una due giorni ricca di proposte, che vedrà interventi di molti e diversi soggetti.

Tra questi anche gravid@mente, che manterrà uno spazio dedicato alle donne, in particolare alla violenza contro le donne e al pacchetto sicurezza appena approvato dal gioverno.
Uno spazio fisico, dove resteremo per i due giorni presentando video, libri, recensioni, articoli e dati; ma anche uno spazio simbolico, perchè le donne riescano a "dare colore" a qualsiasi altro tema sia in discussione.
Come a dire: non vogliamo solo più spazio, vogliamo anche che il concetto stesso di spazio sia messo in discussione alla luce di un nuovo e diverso ruolo delle donne.

Venerdi 24, dalle 18, e sabato 25, dalle 14, saremo al c.s.a. Pacì Paciana – via Grumello 61c – con due video ("Sicure da morire" e "Donne sull’orlo di una crisi di…"), il libro "Femminicidio" di Barbara Spinelli, diversi articoli e dati sulla violenza in Italia e a Bergamo, in particolare negli ultimi due anni.
Insieme agli altri tavoli tematici, aperitivi e stuzzichini, dj set e concerti.

vedi il programma completo dei Cantieri Sociali

 

23 maggio 09, Milano: manifestazione nazionale contro il razzismo – “Da che parte stare”

 

La crisi colpisce duro, la crisi colpisce tutti:
donne e uomini, italiani e migranti. Eppure, per rispondere alla crisi,
il governo produce e sancisce differenze. È razzismo istituzionale: la
legge Bossi-Fini e il “pacchetto sicurezza” inseguono il sogno di una
forza lavoro usa e getta, vogliono ridurre i migranti e le migranti
alla perenne espellibilità. Tutti i lavoratori e le lavoratrici in
cassa integrazione, sospesi dal lavoro e licenziati vedono ogni
progetto di vita frantumarsi di fronte ai loro occhi. Tra i lavoratori,
i precari con contratti a termine e senza garanzie sono messi alla
porta per primi. Tra i lavoratori, i migranti vivono una doppia
precarietà, sanno che il permesso di soggiorno non sarà rinnovato, la
clandestinità è una minaccia più vicina, l’espulsione una possibilità
sempre presente. Per questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE. Continue reading

Violenza contro le donne a Bergamo: i dati del 2008

Dati raccolti ed elaborati dall’Associazione "Aiuto donna" – www.aiutodonna.it

Nel 2008 si sono rivolte al centro antiviolenza 210 donne (53 in più rispetto all’anno precedente), di cui:

64% italiane (136 casi)
61% coniugate (130)
8% separate dal partner (18)
83% hanno subito maltrattamento psicologico (176)
68% maltrattamento fisico (143)
29% maltrattamento economico (61)
9% violenza sessuale (19)
69% maltrattamento dura da anni (145)

Chi è il maltrattatore?

61% italiani (130 casi)
60% marito (127)
17% convivente (36)
10% ex partner, marito o convivente (21)

 

I dati relativi alle condizioni economiche in cui si trovano i maltrattatori e i loro problemi "dichiarati" (tossicodipendenza, alcolismo o più spesso NESSUNO) riflettono, in proporzione all’aumento dei casi, le percentuali registrate nel 2007 (vedi post precedente).
Viene confermato, dunque, il profilo dell’uomo violento che emergeva già con i dati precedenti.
Si tratta del classico "uomo normale": marito, padre, con un livello di istruzione medio e generalmente con un posto di lavoro a tempo indeterminato.
Nessun mostro sconosciuto, nessuna figura particolare di straniero o tossicomane: la violenza è semplicemente in famiglia.

 

Dati sulla violenza contro le donne a Bergamo (2007)

Dati raccolti ed elaborati dall’Associazione "Aiuto donna" – www.aiutodonna.it

Nel 2007 si sono rivolte al centro antiviolenza 147 donne, di cui:

63% italiane
62% coniugate
5% separate dal partner 
65% maltrattamento fisico 
72% maltrattamento psicologico 
33% maltrattamento economico
55% maltrattamento dura da anni

In questi 147 casi, chi è il maltrattatore?

57% italiani
61% marito
10% convivente
9% ex marito (o convivente), ex fidanzato

In quali condizioni economiche si trova?


16,33% reddito alto
24,50% reddito medio
4,76% reddito basso
4,7% senza reddito  

E quali sono i suoi problemi "dichiarati"?

24,5% nessuno
15,65% alcolista
8% disturbi psichiatrici
6,8% tossicodipendente