“Femminicidio”: una cultura che uccide!

Recensione di "Femminicidio", di Barbara Spinelli, ed. Franco Angeli (2008)
a cura di gravid@mente

"Femminicidio": farebbe pensare all’uccisione di una o più donne, e in effetti non si tratta di un’interpretazione sbagliata del termine.
E’ però, secondo Barbara Spinelli, una interpretazione riduttiva e priva di qualsiasi senso politico: "femminicidio", secondo l’autrice, vuole invece indicare qualsiasi forma di violenza che colpisce una donna proprio in quanto donna.
Diventano violenza, così, non solo uccisioni, stupri, botte e minacce ma anche (finalmente!) tutte quelle sottili forme di discriminazione, svilimento e strumentalizzazione delle donne in quanto tali che non vengono praticate soltanto dai singoli uomini ma che vengono alimentate e giustificate anche da quello che generalmente consideriamo "sistema": il potere, innanzitutto, e poi la televisione, i giornali, i luoghi comuni, fino alle chiacchiere al bar (senza voler essere opprimenti ma per cercare di smascherare anche i meccanismi più consolidati e diffusi, apparentemente innocui).

L’accezione di violenza si allarga, dunque, e insieme ad essa si allargano anche le responsabilità che la producono.
Ed ecco la novità di un termine che può rappresentare una potenziale nuova categoria per la lettura (e il capovolgimento) della realtà: una categoria collettiva, delle donne innanzitutto, che riconosce nel radicamento della tradizione patriarcale maschilista le ragioni della violenza e attribuisce alla società intera la necessità di un riconoscimento della differenza: un riconoscimento che dev’essere culturale e politico ma anche giuridico.
Perchè anche le otto donne uccise a Bergamo nel 2008 (per mano degli ex partner) non siano più considerate vittime di "incontri sfortunati" ma protagoniste di una violenza sistemica ben nutrita da politica istituzionale e mezzi di informazione.

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La recensione di "Femminicidio" fa parte dei materiali che verranno diffusi all’interno della due giorni "Cantieri Sociali 1.0" (vedi post precedente) che si terrà al c.s.a Pacì Paciana di Bergamo venerdi 24 e sabato 25 luglio.

 

gravid@mente alla due giorni dei Cantieri Sociali di Bergamo – 24 e 25 luglio 09

Venerdi 24 e sabato 25 luglio 2009 nascono i Cantieri Sociali a Bergamo: prendono corpo e si intrecciano analisi e proposte sulla crisi economica, sulle vecchie e nuove identità del nostro territorio, sul movimento dell’Onda e sull’antifascismo.
Una due giorni ricca di proposte, che vedrà interventi di molti e diversi soggetti.

Tra questi anche gravid@mente, che manterrà uno spazio dedicato alle donne, in particolare alla violenza contro le donne e al pacchetto sicurezza appena approvato dal gioverno.
Uno spazio fisico, dove resteremo per i due giorni presentando video, libri, recensioni, articoli e dati; ma anche uno spazio simbolico, perchè le donne riescano a "dare colore" a qualsiasi altro tema sia in discussione.
Come a dire: non vogliamo solo più spazio, vogliamo anche che il concetto stesso di spazio sia messo in discussione alla luce di un nuovo e diverso ruolo delle donne.

Venerdi 24, dalle 18, e sabato 25, dalle 14, saremo al c.s.a. Pacì Paciana – via Grumello 61c – con due video ("Sicure da morire" e "Donne sull’orlo di una crisi di…"), il libro "Femminicidio" di Barbara Spinelli, diversi articoli e dati sulla violenza in Italia e a Bergamo, in particolare negli ultimi due anni.
Insieme agli altri tavoli tematici, aperitivi e stuzzichini, dj set e concerti.

vedi il programma completo dei Cantieri Sociali