Lettera aperta agli uomini: “Femminicidio” non è roba per donne!

Giovedì 29 aprile abbiamo
organizzato, come gruppo Gravid@mente
e insieme all’Università, un’iniziativa sul tema della
violenza contro le donne: si tratta della presentazione del libro
“Femminicidio”, di Barbara Spinelli.

Abbiamo deciso di scrivere
questa lettera per sollecitare a partecipare all’incontro: non solo
perché ci piacerebbe avere una sala piena di gente, come per
qualsiasi altra iniziativa si organizza, ma anche perché non
vorremmo avere una sala piena soltanto di donne.
Bella una sala piena di donne, non c’è
dubbio, ma per una volta vorremmo provare a parlare di violenza sulle
donne non solo con “noi” ma anche con “voi”: uomini.

Se non è facile provare a capire
cosa si può fare per ridurre il fenomeno della violenza di
genere (c’è bisogno di qualche dato concreto? Una donna su tre in
Italia subisce violenza fisica, psicologia o sessuale, 9 casi su 10
avvengono in casa ad opera di partner o mariti, la violenza non si
verifica solo in situazioni di disagio ma è trasversale a
qualsiasi contesto. Bergamo rispetta in pieno queste statistiche),
ancora meno facile è decidere una volta per tutte se gli
uomini su questo problema vanno coinvolti o si devono coinvolgere da
soli.

Non c’è dubbio che sia
fondamentale la consapevolezza delle donne della propria libertà
e dei propri diritti ma è altrettanto sicuro che finché
gli uomini non si mettono in moto per combattere le violenza questa
non finirà mai di esistere e distruggere esistenze.
Rimaniamo dell’idea che un rapporto
paritario e rispettoso tra i generi (che adesso sono ben più
che due) non possa nascere che da un conflitto tra gli stessi, con
una negoziazione continua su tutti gli ambiti in cui la
discriminazione nei confronti delle donne si verifica.

Ma partecipare insieme (femmine, maschi
e anche transgender) a momenti di confronto significativi potrebbe
certamente fornire qualche consapevolezza in più, stimolare
qualche interrogativo utile, contribuire a creare una “discussione”
su qualcosa che continua purtroppo a restare “roba per donne”.

Per questo scriviamo: perché
i diritti delle donne non sono roba per donne ma roba di tutti.

 

Ci vediamo giovedì, alle
17.30, nell’aula 1 della Facoltà di Giurisprudenza (via
Moroni, 255).

Clicca qui per maggiori dettagli

Gravid@mente

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